LA BELLEZZA UNISCE LE PERSONE: CON IL RACCONTO DI SALVATORES L’UNICITÀ DEI TERRITORI DELLA REGIONE VENETO NEL PADIGLIONE ITALIA A EXPO 2020 DUBAI
Roma, 9 marzo 2021
11 03 2021.Sarà il Regista Premio Oscar Gabriele Salvatores a raccontare ai visitatori del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai la Regione Veneto che da oggi, insieme alle altre Regioni aderenti al progetto, comincia così il suo cammino verso il grande evento globale di quest’anno.
Con una conferenza stampa sulla piattaforma digitale della Stampa Estera il Commissariato per la partecipazione dell’Italia ha svelato il progetto che vedrà i territori protagonisti assoluti del percorso espositivo del Padiglione alla prossima Esposizione Universale al via il primo di ottobre.
A Salvatores – scelto da una commissione presieduta dallo scrittore Sandro Veronesi – è affidato il compito di narrare la Bellezza del Paese evocata sin dal titolo della partecipazione italiana – “La Bellezza unisce le Persone” – che a sua volta declina il claim di Expo Dubai “Connettere le menti, creare il futuro”.
Nelle prossime settimane lo sguardo del regista premio Oscar, con la produzione di Indiana Production, attraverserà le Regioni che hanno aderito al progetto, realizzando riprese che verranno poi editate e infine proposte per l’intera durata del semestre espositivo ai visitatori del Padiglione Italia.
Tutto il racconto del Padiglione è stato immaginato come il viaggio di uno sguardo. All’inizio i visitatori si troveranno ad ammirare il paesaggio del percorso espositivo per poi addentrarsi lungo un itinerario di architetture narrative fatte di contenuti che esprimono il meglio della competenza e della bellezza italiana: dal cinema al teatro, dai paesaggi, alle imprese più innovative, dalle tecnologie d’avanguardia alla sostenibilità.
Il racconto costruito dal Regista con le Regioni partecipanti prevede una serie di contenuti altamente scenografici e d’impatto a cominciare da quelli del Belvedere, il luogo da cui si vede il bello: una finestra circolare sui territori del Paese con proiezioni a 360 gradi dei paesaggi italiani più suggestivi che sta a significare anche l’importanza di protezione e cura di questo inestimabile valore che il nostro Paese rappresenta per il mondo intero.
Il percorso continua con il film sul ‘Saper Fare’ italiano, raccontato su uno schermo di 100 metri quadrati e capace di mostrare al visitatore il meglio delle ‘artigiane’, dell’agroalimentare, della meccanica, del design e dell’esercizio delle tecnologie più sofisticate; la narrazione prosegue con le ‘Short Stories’, mostre temporanee con un approfondimento tematico sulla nostra cultura e arte oltre che sulle innovazioni contemporanee nei campi della salute, della medicina, dello spazio e del design.
Il Padiglione Italia a Expo Dubai sarà quindi un vero e proprio ‘Giardino delle Storie’: un giardino perché sintesi metaforica di tanti elementi diversi che insieme creano un linguaggio di equilibrio e armonia, proiezione dell’ordine dell’universo. E le storie che nascono nei nostri territori rappresentano spesso competenze uniche al mondo: quelle di un’innovazione capace, come è successo tante volte nei secoli e accade ancora nel presente, di cambiare il corso della storia e dell’umanità grazie alla visione e alla consapevolezza di vivere in un territorio di inestimabile valore naturalistico, paesaggistico e culturale.
“Questo ormai lungo periodo di emergenza pandemica ci ha dimostrato una volta di più che il mondo è una grande connessione di rapporti e scambi – sottolinea il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia -. Il Veneto per ragioni storiche e per naturale vocazione dei suoi imprenditori, da sempre ha nelle relazioni internazionali uno dei suoi punti di forza. Trovo, quindi, che la nostra Regione non poteva che essere presente all’Expo di Dubai, partecipando insieme alle altre come partner del Padiglione Italia. Siamo di fronte alla prima Expo in un paese arabo; un’occasione che si traduce nell’opportunità di consolidare orizzonti di relazioni anche economiche che sono del presente ma con radici nell’eredità della Serenissima. Ma è anche la prima Expo dell’era Covid, un tavolo di confronto unico con la grave crisi ancora in corso. Gli eventi degli ultimi mesi hanno cambiato molte cose e, per certi versi, non si potrà più prescindere dalle esperienze con cui la pandemia ci ha costretto a confrontarci. I collegamenti telematici, la digitalizzazione dei processi si diceva che erano il futuro; quel futuro è diventato di colpo il presente, per tutti. Siamo ancora in piena lotta contro il Coronavirus ma ne verremo fuori certamente; è per questo che mi piace pensare a Dubai come all’Expo della ripartenza, anche favorendo la conoscenza della bellezza che il nostro territorio sa offrire”.Credo che la bellezza, l’arte e anche se vogliamo il piacere della vita che l’Italia sa ben fornire ed esportare possano veramente aiutare a cambiare il mondo”, ha affermato Gabriele Salvatores.
“La bellezza italiana che Gabriele Salvatores racconterà magistralmente è la bellezza che si fonda sulle diversità dei suoi territori e dei suoi saperi: così le nostre Regioni saranno, per la prima volta in un’Esposizione Universale, partner artistici del Padiglione italiano, realizzandone i contenuti per l’intero periodo dell’Expo”, ha affermato Paolo Glisenti, Commissario Generale per la partecipazione dell’Italia a Expo 2020 Dubai. “Per rilanciare il turismo, a cominciare da quello esperienziale, ma anche per far crescere l’attrazione dei capitali internazionali verso le filiere d’impresa dall’artigianato alla grande industria, e far crescere l’attrazione di capitale umano verso i centri di competenza scientifica e tecnologica destinati a generare innovazione e sostenibilità nel futuro”.
“Tutti i paesaggi del nostro Paese, ad esclusione di quelli naturali, sono di fatto espressione diretta del saper fare italiano. Sono molto contento che sia un autore come Gabriele Salvatores, con la sua sensibilità, a raccontare e declinare tutto questo”, ha dichiarato Davide Rampello, Direttore Artistico del Padiglione Italia a Expo 2020 Dubai.
NOTA:
Gabriele Salvatores nasce a Napoli poi si trasferisce a Milano. È tra i fondatori del Teatro dell’Elfo dove dirige anche il musical-rock ‘Sogno di una notte di mezza estate’ che poi diviene il suo film d’esordio. Seguono ‘Kamikazen’, ‘Marrakech Express’, ‘Turné’ e ‘Mediterraneo’, che vince l’Oscar.
Questo comunicato 396 2021