NAPOLI VELATA
Di : Ferzan Ozpetek
Cast : Giovanna Mezzogiorno, Alessandro Borghi, Anna Bonaiuto, Peppe Barra, Biagio Forestieri, Lina Sastri, Isabella Ferrari, Luisa Ranieri, Maria Pia Calzone, Loredana Cannata, Carmine Recano, Angela Pagano
PAESE: Italia
DURATA: 113 Min
15/01/2018Ferzan Ozpetek, attraverso Il tema del doppio, dominante nella sua ultima fatica “Napoli velata”, esplora quel grande cetaceo che è la città partenopea, capace sia di sprigionare una luce calda quanto abbagliante mentre si affaccia nello splendido golfo, sia di nascondere nelle sue viscere pericolosi segreti espressi dal simbolismo arcaico . E’ questo dualismo che annoderà la protagonista Adriana (Giovanna Mezzogiorno) in un labirintico presente. Agli occhi del mondo la donna, dallo sguardo profondo, è un anatomo-patologo di professionalità indiscussa, ma dietro quella freddezza soffoca i ricordi di una drammatica infanzia dove la madre si è resa protagonista di un delitto.
Ad una rappresentazione teatrale privata, conosce Andrea (Alessandro Borghi), uomo di bell’aspetto con cui scoppia un’intensa passione. Trascorrono una notte per lei indimenticabile: si danno un secondo appuntamento ma l’uomo non si presenterà mai. E’ stato barbaramente ucciso.
Le indagini della polizia e quelle personali di Adriana, scossa da questa perdita violenta e improvvisa, corrono parallele con esiti diversi, ostacolate dall’omertà e da tutti coloro che, tra verità e menzogna, raccontano visioni. Due misteriose e ambigue antiquarie (Isabella Ferrari e Lina Sastri) si augurano che la verità rimanga velata, così come la zia di Adriana (Anna Bonaiuti), che nasconde troppi segreti. Chi vuole parlare per l’ultima volta muore improvvisamente (il confidente Pasquale, interpretato da Beppe Barra).
Adriana perde il contatto con il sé: il vaso di Pandora è stato aperto e lei, schiava del ricordo dell’uomo, rivive attraverso quel distacco improvviso il dolore dell’infanzia.
In questo banchetto di grande fascinazione esoterica e di artefizi narrativi, il regista dà forme a nuove identità vere o immaginarie: il gemello del defunto (interpretato sempre da Alessandro Borghi) è motivo di scompiglio, l’assenza diventa presenza ingombrante, mentre la macabra danza della morte che aleggia nel film accerchia i protagonisti allontanandoli dalla verità.
Nel presente affollato di menzogne sotto forma di simbolismo, Adriana non riesce più a muoversi, i vicoli si fanno soffocanti attraversati da ombre, le opere d’arte insieme alla loro vetustà hanno valenza angosciante: cercare la verità è impossibile, forse è meglio perdersi in quei vicoli di quella splendida città.
Paola Olivieri