MON ROY
Data Uscita : 03 dicembre 2015
Genere: Drammatico
Anno:2015
Regia: Maiwenn Le Besco
CastI: Vincent Cassel, Emmanuelle Bercot, Lousi Garrel,Ludovic Berthillot, Isild Le Besco, Felix Bossuet
Sceneggiatura : Etienne Comar , Maiwenn Le Besco
Fotografia : Claire Mathon
Produzione: France 2 Cinéma, Les Productions du Trésor, StudioCanal
DISTRIBUZIONE: Videa
PAESE: Francia
DURATA: 128 Min
15/11/2015″A volte perdiamo di vista la realtà, andiamo troppo veloci. Il ginocchio rappresenta la capacità di abbandonarsi, di cedere, persino di indietreggiare perché è un’articolazione che si piega solo all’indietro. Il dolore al ginocchio lascia supporre una difficoltà ad accettare un evento della nostra vita e il processo di guarigione presuppone anche un percorso psicologico”.
E’ quanto dice a Toni (Emanuelle Bercot) una psicologa alla prima seduta di riabilitazione. La donna, ricoverata in un centro a causa di una brutto incidente sugli sci, trasformerà le cinque settimane di riabilitazione in una riflessione sul difficile rapporto con l’ex marito, il fascinoso Georgio (Vincent Cassel). Le fratture psicologiche e quelle fisiche si intrecciano e la sua quasi immobilità si tramuta in urgenza: ricominciare a camminare. Un processo che diventerà anche cambiamento di prospettiva e di vita. La riabilitazione esige determinazione, ma la costanza vacilla quando riemergono i flashback dal passato. L’amore totalizzante che ha vissuto, le contraddizioni da lei provate tra ragione e sentimento hanno creato ferite ancora sanguinanti, impregnate di passione e rancore verso suo marito.
Emmanuelle Bercote Vincent Cassel sono gli splendidi interpreti di “Mon roi” (firmato da Maïwenn Le Besco), protagonisti di una storia d’amore turbinosa, passionale e capace di toccare in un battito di ciglio ogni eccesso, disseminata da risvolti masochistici e troppo imbrigliata dalle rispettive dipendenze.Questo folle amore scoppia in un night club parigino: trafitti da una passione bruciante, Toni e Georgio vivono un’estasi senza barriere, quasi un sogno proibito. Il cocktail tra loro è incandescente, lui affascinante seduttore, accentratore, simpatica canaglia, lei problematica avvocatessa quarantenne, divorziata, lontana dalla fisicità di modella e completamente irretita da quest’uomo. Al turbinoso prologo d’amore, segue per la donna una caduta nella più cupa disperazione.
Purtroppo l’intensità mal si abbina alla quotidianità e così iniziano i tradimenti di Georgio, disattento, infedele, condizionato dalle dipendenze rivelate con quella disarmante sincerità che spariglia sempre le carte in tavola. Toni è frastornata, ama e vuole essere riamata, risponde con una ribellione che non scalfisce le abitudini del marito ma piaga solo se stessa. Si feriscono ripetutamente, appaiono risvolti crudeli e molto gridati, una forza distruttiva che esplode all’interno di questa divorante passione.
Il divorzio non tarda ad arrivare anche se l’amore arde ancora: appare come “incubo felice”, anzi, apre ai due degli scenari di riavvicinamento passionale pieno di brio. Toni continua a non cambiare rotta, forze ambivalenti si contrappongono in lei, indecisa se sciogliere definitivamente questo legame impossibile o virare verso l’ accettazione di un rapporto malato.Un legame diventato per Toni una battaglia, perché Georgio è il cuore che batte, capace di stimolare qualsiasi emozione, il senso della sua vita. “Non ho aspettato tutti questi anni per avere un bambino e andarmene” dice la donna al fratello Solal (Louis Garrel), dispensatore di saggi consigli da lei continuamente inascoltati.
Nella struttura narrativa cinematografica si percepisce lo sguardo femminile della regista, che corre senza indugio sul filo delle emozioni contrastanti, focalizzandosi sui lunghissimi e quasi estenuanti dialoghi di coppia, con immagini funzionali e di grande incantamento. Il film è governato da sentimenti intensi e dal loro rovescio. Una trama trepidante, forse colma di troppe emozioni, ma in questa abbondanza di perenne stato emotivo lo spettatore viene coinvolto in un’altalena che ha sua ragione di esistere quando soffia forte la passione che mai deve essere scambiata per sofferenza. Per questo ruolo interpretato con visceralità, Emanuelle Bercot si è guadagnata all’ultimo festival di Cannes la “Palma d’oro” come migliore attrice 2015 ad ex aequo con Rooney Mara. Vincent Cassel è risultato perfetto, capace di essere crudele quanto commovente.
La trama amorosa scardina la convinzione che la maturità suggerisce amori governati dalla razionalità. Anzi, il film, come dice la regista, è per “tutti gli amanti incompresi”. Il distacco avviene, ma la riabilitazione ha insegnato a Toni a guardare la vita con nuove lenti e con occhi risolti. “Bisogna non avere più niente da perdere per amare davvero, per gettarsi anima e corpo, bisogna aver superato ogni vertigine per rischiare quell’abisso, bisogna aver conosciuto gli imperi che vacillano e le più grandi tempeste…. bisogna aver vissuto tanto, distrutto tanto, e tante volte per non rovinare niente con te, l’amore non è nulla quando è nuovo, pulito, puro, l’amore prima della tempesta non è una scelta, è una legge”.
Paola Olivieri
frase del film
.A volte perdiamo di vista la realtà, andiamo troppo veloci. Il ginocchio rappresenta la capacità di abbandonarsi, di cedere, persino di indietreggiare perché è un’articolazione che si piega solo all’indietro. Il dolore al ginocchio lascia supporre una difficoltà ad accettare un evento della nostra vita e il processo di guarigione presuppone anche un percorso psicologico”.
Bisogna non avere più niente da perdere per amare davvero, per gettarsi anima e corpo, bisogna aver superato ogni vertigine per rischiare quell’abisso, bisogna aver conosciuto gli imperi che vacillano e le più grandi tempeste…. bisogna aver vissuto tanto, distrutto tanto, e tante volte per non rovinare niente con te, l’amore non è nulla quando è nuovo, pulito, puro, l’amore prima della tempesta non è una scelta, è una legge”.