JULIETA Regia :Pedro Almodovar

JULIETA
Regia :Pedro Almodovar

USCITA IL 26 MAGGIO

Cast : Emma Suàrez, Adriana Ugarte Rossy De Palma Dario Grandinetti Michelle Jenner Prisilla Delgado Nathalie Poza. Sceneggiatura Pedro Almodovar Fotografia Jean Claude Larrieu Montaggio José Salcedo Musiche Alberto Iglesias Produzione El Deseo Distribuzione Warner Bros Paese Spagna Genere Drammatico

 

05/06/2016)Adriana Ugarte ed Emma Suàrez sono le due magnifiche interpreti delle evoluzioni di ” Julieta”, ultima opera dell’iberico Pedro Almodovar. Il regista tesse un dramma sobrio quanto vibrante perché analizza le mille sfumature di una madre corrosa dall’apparente ingiustificato abbandono della figlia Antia .Non ha più notizie di lei da 12 anni: I grandi silenzi intervallati dagli struggenti ricordi le fanno vivere con indifferenza il presente, malmenata dalla sorte avversa la vita le scorre addosso e cammina senza meta per le strade madrilene.
Julieta è messa in scacco da un senso di colpa legato alla scomparsa di due uomini: un passeggero incontrato in treno che non ha voluto ascoltare, morto suicida poco dopo, ed il suo giovane marito annegato nel mare in tempesta dopo un diverbio. Che cosa è successo? Il film è un magnifico viaggio che snodandosi tra flash-back di passato e presente racconta un vissuto disseminato di segni premonitori e colpi di scena messi a punto da cuori che battono troppo velocemente. Dall’immagine iniziale il regista retinicamente pedina la donna, il drappo rosso scarlatto che appare sul grande schermo si rivelerà essere la camicia di Julieta mentre cerca di cancellare il passato. Il suo cuore è ancora capace di accogliere, ma lo sguardo spento, il volto sfiorito più che mai tradiscono la sua segreta espiazione ed il senso di colpa. Si nutre di dolore ed Almodovar per lei sceglie i registri più penetranti espressi con toni delicati, tralasciando quelli irresistibilmente vivaci e sgargianti a cui ci ha abituato . La matrice letteraria del film, che trae ispirazione da tre racconti di Alice Munro, stempera la poetica del regista.
In “Julieta” il caso gioca un ruolo dominante: le fa incontrare Beatriz, amica di sua figlia, che le rivela di averla incontrata sul lago di Como. Da quel momento la donna rinuncerà ad un più luminoso futuro con Lorenzo per riannodare i fili del passato. Quel lutto mai dichiarato si erge come una marea su di lei, quell’assenza riempie totalmente la sua vita e la distrugge. Forse è il momento di mettere a tacere i silenzi troppo dolorosi . Julieta decide di risalire la corrente, richiamando i protagonisti di quegli eventi drammatici alla ricerca della verità .
Scrive una lettera senza indirizzo alla figlia, riempiendo quei fogli bianchi di tutto il suo amore e dolore .Appare la Julieta degli anni 80, ammaliante proiezione almodovariana, sensuale, sgargiante, biondissima. Indossa una minigonna e volteggia in un treno che corre nella notte. Una sequenza di tragici accadimenti proprio su quel treno saranno presagio della sua vita. Avvertirà il senso della paura, della morte, dell’addio, ma su di essi chiuderà gli occhi e risponderà attraverso i richiami ancestrali dell’amore. Quella notte concepirà sua figlia con il pescatore Xoan incontrato nel misterioso treno. Non solo amore e morte rincorreranno Julieta, ma anche quel mitologico dualismo del mare di Talassa divinità femminile rassicurante e del fratello Ponto divinità maschile infida che vira verso l’ignoto. Questi echi sinistri le giungeranno dalla governante di Xoan, una strana femmina, arcigna cassandra che profetizza il lato più oscuro di quel mare galiziano ..
Julieta, vivendo di grandi emozioni e ripercorrendo il passato, scivola negli abissi del dolore, ma in questa nuova costruzione almodovariana respirando a pelo d’acqua ripensa alla sua vita. Scopre segreti, rivede quegli uomini fecondati dalle passioni, inghiottiti, esiliati dagli eventi. La complicità femminile si rinnova nella forza generante che attraversa anche la scultrice Ava, capace di plasmare con l’argilla piccole sculture maschili.. Ma Julieta è una madre, ascolta la voce del cuore, osserva la sua tela di ricordi e sentimenti, sente che ancora niente è finito. Impossibile smettere di nuotare quando qualcuno rischia di essere risucchiato dagli abissi.

PAOLA OLIVIERI

 

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