“Parthenope” firmato da Paolo Sorrentino si presta a più piani di lettura, è un allegorico viaggio esistenziale scandito dall’euforia delle illusioni e disillusioni giovanili, rivissute attraverso gli occhi melanconici di Parthenope (Celeste Della Porta). Una donna sirena dalla vertiginosa bellezza che attraversa Napoli perdendosi e ritrovandosi dentro questo caotico eden. Il film si apre come una favola, catapultati dentro una chiatta con a bordo una carrozza da favola che diventerà una culla. Uno splendido bambino soffia sul ventre della madre incinta incinta “ E’ femmina “urla il comandante ( Alfonso Santagata) annunciando il sesso della creatura nata nell’acqua ,che verrà chiamata addirittura PartHenope. Anni dopo , questa “fanciulla in fiore” esce ondeggiante dalla spuma del mare come la Venere del Botticelli suscitando un incantamento senza pari: è contemporaneamente inno all’innocenza giovanile e oggetto di desideri, ma il suo eros si accende per uomini impossibili di rara e soprattutto di struggente sensibilità.” Il desiderio è un mistero il sesso è il suo funerale” dice Parthenope sfuggendo ad un miliardario predatore che la insegue per Capri con un elicottero. . Sempre in questa isola, rimane emotivamente imbrigliata dall’intellettuale e filosofo statunitense John Cheever ( Gary Oldman) “Posso innamorarmi di te” chiederà Parthenope allo scrittore incurante della sua omosessualità. – La giovane fluttua in un tempo sospeso , inconsapevole della fugacità della giovinezza che le regalerà l’estate perfetta ed un ballo di amore e morte con il fratello Raimondo ( Daniele Rienzo) e l’amico Sandrino( Dario Aita) . Quando l’intrepido Raimondo si accorge che non può osare, preferirà come le divinità perdersi tra le onde: improvvisamente Parthenope diventa consapevole e disillusa,a Napoli arriva il colera. La giovane che camminava nei lidi dell’immaginazione, è ormai avvitata nella solitudine , entra ed esce dai labirinti della vita con uno zaino pesante sulla schiena, osservando il sublime e l’assurdo che caratterizza la misterica Napoli. Sorrentino tra deliri figurativi ed immagini abbacinanti, disegna una serie di maschere che incarnano una umanità in bilico : appare la diva Greta Cool (una splendida Luisa Ranieri) una donna sconfitta a cui non rimane che lanciare invettive contro i napoletani.Un boss ( Marlon Joubert) trascina la nostra nel ventre della città per assistere alla tribale fusione tra due famiglie criminali. Parthenope non giudica mai ,flirta con arditi giochi di parole e provocazioni senza disvelarsi fino a che il demoniaco vescovo Tesorone ( Peppe Lanzetta) le chiederà “ Tu ami troppo o troppo poco Tutto qui sta la differenza! Sono due carismatici ed il loro incontro sarà il trionfo di una intesa erotica quanto mentale. Gli occhi tristi di Parthenope si incrociano con quelli del professore Marotta ( Silvio Orlando) il suo professore di antropologia che le insegnerà a vedere la complessità della vita liberandola dal caos . Ma che rimane quando la vita non è più sbalorditiva? Forse, l’unico sentimento che ci tiene in vita fino all’ultimo: è la capacità di meravigliarci dice Paolo Sorrentino nelle note mentre Parthenope adulta ( Stefania Sandrelli) guarda con nuovi occhi la sua Napoli.
frasi del film .Tu ami troppo o troppo poco? Tutto qui sta la differenza
Posso innamorarmi di te
Il desiderio è un mistero il sesso è il suo funerale.
Paola Olivieri