Io sono l’abisso di Donato Carrisi ( 2022)
“Io sono l’abisso”, è l’ultima fatica cinematografica del giallista Donato Carrisi, che continua a destabilizzarci con la presenza di un altro efferato serial Killer, dalla natura contradittoria, capace di compiere un inaspettato gesto. Salvare una vita mettendo in pericolo la sua invisibilità sembra una contraddizione per un uomo malvagio ma alle radici del male c’è un bambino accerchiato dal ricordo delle violenze che improvvisamente invadono il suo presente Il film si apre con le agghiaccianti immagini di un ragazzino che sta per essere inghiottito dalle acque fetide di una piscina di fronte agli occhi di una sconsiderata madre. Cosa succede a chi riemerge dalle torbide acque? Il protagonista ( Gabriel Montesi) è un sopravvissuto che fluttua nell’oscurità: è un addetto alle pulizie incuriosito dalla spazzatura, in essa si celano segreti e verità… «Le persone dicono bugie, ingannano. La spazzatura no, la spazzatura non mente.» Nelle sue serate preferite si traveste per consumare la sua vendetta contro la genitrice, uccide ferocemente donne disilluse e soprattutto bionde. L’uomo senza nome, come gli altri personaggi, non è mai cresciuto, è pedinato da una distorta voce maschile proveniente da una porta verde che lo manipola. Forse è il riverbero di quei condizionamenti subiti in età infantile o forse no. Un giorno come tanti, scorge nelle acque del lago di Como una ragazzina con un ciuffo viola ( Sara Ciocca) che sta per annegare: l’uomo gli offre quel soccorso a lui negato riannodando il suo dramma con quello della giovane vittima di un ricatto sessuale. Sono due personaggi speculari abbracciati dall’indifferenza di famiglie che li rigettano. Sono entrambi due scarti. Gioca nel film un ruolo chiave l’elemento fluido, diventando dispensatore più di morte che di vita: il lago è metafora di una impazzita collettività che, sotto l’incantevole specchio acqueo, nasconde segreti precipitando così nell’abisso. Inaspettatamente la risacca lacustre restituisce un braccio femminile e subito una donna ossessionata ( Michela Cescon) dalla violenza degli uomini intuisce la presenza di un assassino che sta agendo indisturbato. Mentre i tre personaggi si rincorrono senza conoscersi, tessono una tela costruita sugli indizi e ,contemporaneamente, erompe il rovescio della medaglia di una provincia fatta di anime perse, strette nella morsa degli abusi, femminicidi e pedofilia. È questo il vero orrore! L’ipocrisia, la volgarità, la menzogna ed il silenzio precipitano le vittime nell’abisso della paura. I tre personaggi sono diversamente imprigionati nel loro passato: la sanguinosa spirale della follia del netturbino, è sotto tiro dall’ossessiva donna, incapace di rompere le catene del suo dolore. Solo alla ragazzina viene lanciato quel salvagente che spezzerà il cerchio del male rivoluzionando i codici di un Thriller, attraversato dalla meteora del bene.
Le persone dicono bugie, ingannano. La spazzatura no, la spazzatura non mente. frase del film
Paola Olivieri