I biopic sono un genere che focalizza l’attenzione su snodi biografici di uomini e donne realmente esistiti, che hanno lasciato segni indelebili per l’umanità. La grande scommessa di ogni regista che si appresta a firmare un biopic, è immaginare l’uomo dietro il mito: la corsa verso l’immortalità di questi esseri speciali, è attraversata da vicende personale in stretta correlazione con la loro visionarietà . Attraverso la chiave emozionale ,molti registi di fama internazionale hanno riletto le biografie dei grandi firmando film fatti di nuovi sguardi.
Maïwenn, una delle registe più interessanti del panorama cinematografico francese, ha firmato “ Jean du Barry : Lla favorita del Re”( 2023) nel quale interpreta una delle più famose cortigiane Ancien Régime.La vertiginosa ascesa di Jean Vaubernier detta l’Angelo ,nasce dal rifiuto della giovane di continuare a vivere in quella povertà nella quale è cresciuta, intuendo che la sua bellezza poteva essere barattata con il riscatto sociale. Una sogno folle per l’epoca ! La monarchia assoluta francese era piramidale, i privilegi degli aristocratici erano legittimati ed il Terzo Stato era gravato da una forte pressione fiscale .L’ incontro della giovane con il suo protettore il conte Du Barry è il trampolino di lancio per entrare a corte, in breve tempo diventa la favorita di Re Luigi XIV: il sovrano si innamora follemente della donna, infrange tutti i protocolli riacquistando finalmente la voglia di vivere. Maiween vive tutte le sfumature e mutamenti dell’appassionante percorso di Jean , donna seducente, passionale, affamata di cultura , capace di gioiosi ed inaspettati slanci. , Inseguire la protagonista significa passeggiare dentro la reggia di Versailles, tra dame sofisticate imbrigliate in rituali e vezzeggiamenti, ma la spettacolarità è parte di questa storia che tra luci ed ombre fotografa una donna innamorata del suo re.
Anche il regista Ridley Scott in “Napoleon” focalizza l’attenzione sull’enigmatico legame del condottiero con Joséphine de Beauharnais”:lo stratega francese è interpretato da Joaquin Phoenix che mette a nudo i lati più fragili e ruvidi dell’imperatore ,uomo dalla personalità arrogante , prismatica, finalizzata sempre e solo dominare.
Era lui stesso un uomo indomito, non batteva ciglio di fronte a niente , sempre in bilico tra la vita e la morte , assetato di potere e rivalsa .In piena Rivoluzione, Napoleone sferra un attacco decisivo con un geniale piano e inaspettatamente riconquista la città di Tolone aggiudicandosi il grado di generale: attraverso tale impresa ,Ridley Scott getta lo spettatore dentro le atmosfere cupe e violente della rivoluzione, nella quali si facevano largo nuove visioni politiche. Napoleone afferra il potere, cambia la cartina geopolitica mettendo in scacco i sovrani europei.
I patti traditi, le dure repressioni, le sanguinose vittorie militari, rafforzano la sua vertiginosa ascesa fino all’incoronazione di imperatore avvenuta nel 1804 affermando così un potere assoluto ed indiscusso . Eppure questo condottiero che Jacques-Louis David ritrae su uno possente cavallo bianco, subisce dinieghi proprio dall’’amatissima moglie Joséphine, ( Vanessa Kirby) che non risponde alle sue richieste di devozione assoluta. Ed è qui che Phoenix e la Kirby duettano rivelando dei personaggi personalità fuori dall’ordinario, fuorviate da traversie personali vissute in un complesso periodo storico : Napoleone è un figlio della Rivoluzione in cerca del successo, lei appare con i capelli corti, segno dell’incarcerazione durante il periodo del Terrore: liberté, égalité, fraternité» si incrociavano con la rabbia e la ribellione del Terzo stato che esultava durante la decapitazione di Maria Antonietta. Gli occhi di Joséphine raccontano la paura ed un dolore che non scende in gola , desiderosa solo di entrare in quella bolla di sicurezza che gli offre il rampante militare. Quando si incontrano, solo per Napoleone è subito amore ,ma poco a poco il loro burrascoso legame diventa indissolubile, nonostante il divorzio avvenuto per la mancanza di un erede. Un legame complicato, dal fascino scarmigliato, che scavalca secoli, arrivando a noi ancora trepidante . Lo sguardo di Joséphine colmo di rimpianto e Napoleone che le scrive lettere appassionate, sono immagini che si intrecciano continuamente come le pagine di una storia d’amore mai finita.
Michael Mann in “Ferrari” affronta uno dei momenti più critici della vita , di Drake : nel 1957 la sua casa automobilistica è sull’orlo del fallimento come la sua vita matrimoniale con Laura Garello: Enzo e sua moglie sono logorati dal dolore per la prematura morte del figlio Dino. I due guerreggiano continuamente, la loro dimora di Castelvetro nasconde il segreto di Enzo: è abitata da Lina Lardi, la donna che gli dato un nuovo erede. La gioia di questa nascita non è solo felicità per Enzo , anzi, si intreccia continuamente alla scomparsa di Dino infliggendogli una sofferenza che lo inseguirà sempre. Tanti, anzi troppi fantasmi girano vorticosamente nella vita di Ferrari che si trincera dietro un carattere sfuggente : “se salite sulle mie auto vincete” dice Drake ai suoi piloti che non sempre tagliano il traguardo come Castellotti, Campari vittime di incidenti . Ferrari è un uomo idolatrato e ammirato nel mondo, ma il suo presente è una guerra di nervi contro tutti perché cavalca il sogno della sua vita.I suoi bolidi rossi devono essere le auto più veloci del mondo. “La Jaguar corre per vendere automobili. Io vendo per correre“ dice Ferrari succube di quel rombo mero il motore della sua vita. La tragedia “ Mille Miglia sembra segnare la fine di tutto: De Portago-Nelson a bordo di una Ferrrai 351 uscendo fuori strada ,( forse a causa di uno scoppio di uno pneumatico) investirono 9 spettatori tra cui i cinque bambini tra gli sui 8 e i 10 anni. I due piloti si schiantarono morendo sul colpo. La gara subì una definitiva battuta d’arresto e su Ferrari piovvero roventi accuse. La fine della sua casa automobilistica è inammissibile anche per Laura Garello che offre al marito una seconda possibilità .
Frasi dei film
Se salite sulle mie auto vincete.
“La Jaguar corre per vendere automobili. Io vendo per correre“
Paola Olivieri