“Chiara” di Susanna Nicchiarelli
Cast: Margherita Mazzucco, Andrea Carpenzano Carlotta Natoli, Paola Tiziana Cruciani, Flaminia Mancin, Valentino Campitelli, Paolo Briguglia e con la partecipazione di Luigi Lo Cascio
20 07 2023“L’incontro con Chiara è arrivato per caso ma è andato a toccare delle corde importanti della mia vita e del mio pensiero di donna e di regista, in un momento così particolare della nostra storia. Il sette marzo del 2020, alla vigilia del primo lockdown, avevo portato i miei bambini ad Assisi per far vedere loro gli affreschi di Giotto (io sono di origine umbra, e la casa della mia nonna paterna non è distante da Perugia). Come tutti, sono sempre stata affascinata dalla figura di San Francesco: di Chiara invece sapevo poco” dice Susanna Nicchiarelli.
Per la regista la lettura dei testi di Chiara Frugoni (sceneggiatura del film “Chiara”) sono stati un’autentica sorpresa perché sono diventati un ponte per conoscere da vicino il lato ribelle e coraggioso di Santa Chiara.
Chiara d’Assisi (Margherita Mazzucco) nasce in una epoca in cui la donna era considerata una creatura fragile destinata alla vita di famiglia oppure a quella monastica. La giovane fugge dalla sua nobile stirpe, per inseguire lo stesso sogno dell’amico Francesco (Andrea Carpenzano) a cui legata da un amore fraterno e non sponsale. I due si cercano sempre, trovandosi in una straboccante spiritualità che li stringerà per tutta la loro vita: i loro sguardi luminosi si incrociano, mentre sullo sfondo appare una natura selvaggia di incontenibile bellezza. La Chiara della Nicchiarelli è una giovane che si schiude solo nella gioia della fede, rifiutando la clausura, ispirandosi sempre alla spiritualità di Francesco, che chiamava fratello e sorella tutte le creature della terra.
Nelle prime immagini appaiono Chiara e Pacifica, avvolte ancora in abiti eleganti nella famosa notte del 12 marzo del 1211, furtivamente attraversano il bosco per recarsi da Francesco alla Porziuncola: con la gioia negli occhi accetteranno di farsi tagliare i capelli per poi indossare il saio. Entrambe troveranno protezione a San Damiano che diventa luogo centrale del film. Questa scelta forte, difficile da comprendere, suscita scandalo e rabbia nella sua famiglia di origine, a cui risponderà con l’immagine della testa rasata. La donna, toccata dal mistero della vocazione e sorretta da una incrollabile fede, resisterà a nuove intimidazioni che segneranno il suo inarrestabile percorso di fede, reso difficile anche dalle gerarchie della chiesa:” Siete femmine! Nessuna donna può dare l’esempio. Mai” – dice a Chiara il cardinale Ugolino che in seguito diventerà Papa Gregorio. Questa società patriarcale, quasi verticale, osteggia quei principi di sorellanza ed uguaglianza che animavano la comunità di Chiara, composta da religiose che vivevano a nell’ottica di un infinito e continuo dialogo con Dio. Il rapporto tra Chiara e Francesco vivrà conflittualità, perché la martire solleva la questione femminile, anelando una vita monastica uguale a quella dei frati.
“Io volevo stare con la gente Francesco”, dice Chiara abbracciando il Santo per l’ultima volta e prosegue “Non volevo essere chiamata Santa! Non volevo…”. La semplicità della carismatica è simile a quella di Francesco che intravede pericoli nel culto di coloro che lo amano: “Non lo sai che, quando muoio mi fanno a pezzi e mi vendono alle chiese”. Tutto il film corre in una dimensione spirituale che si bagna di emozioni poetiche quando le parole del Cantico delle Creature, scritto in volgare, accomunano i puri di cuori che riconoscono il Signore in ogni luogo. Stormi di uccelli riempiono il sagrato con al centro Chiara, straripante di felicità e foriera di uno spirito comunitario senza gerarchie.
Siete femmine! Nessuna donna può dare l’esempio.
“Io volevo stare con la gente Francesco
“Non volevo essere chiamata Santa! Non volevo…
Paola Olivieri