Ripensando a Quentin Tarantino ….

Provai sconcerto uscendo dalla sala cinematografica dopo la visione di “Pulp Fiction” Il film era girato con una personalissima estetica cinematografica, nella quale si incrociavano dialoghi dal carattere sensazionalistico quanto acuti con una struttura che si apriva e si chiudeva in un caffè con due bizzarri rapinatori, Coniglietta e Zucchino.Lo scoppiettante cast era composto da star di prima grandezza e stelle nascenti che si avvicendano in tre episodi maneggiando pistole, catane o magari risvegliandosi da un’overdose come potrebbe succedere solo nei fumetti. Il film si aggiudicò la Palma d’oro a Cannes. La premiazione, avvenuta il 23 maggio del 1994, suscitò polemiche, perché quando l’euforico regista salì sul palco difese subito il suo film, alzando il dito medio in direzione di una donna che urlava esprimendo il suo dissenso. Tarantino aveva finalmente cambiato le regole del cinema. E’rimasta celebre l’accoppiata filmica di Vince Vega (John Travolta) e Jules Winnifeld (Samuel L. Jackson)! Entriamo nel film! I due spietati killer indossano sempre eleganti abiti neri, tessono succosi dialoghi mentre si apprestano ad un feroce regolamento di conti che assume tinte grottesche quando Jules invoca inesistenti passi della bibbia mentre punta una pistola contro le vittime: «Ezechiele 25:17. Il cammino dell’uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi. Benedetto sia colui che nel nome della carità e della buona volontà conduce i deboli attraverso la valle delle tenebre; perché egli è in verità il pastore di suo fratello e il ricercatore dei figli smarriti. E la E mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno su coloro che si proveranno ad ammorbare ed infine a distruggere i miei fratelli. E tu saprai che il mio nome è quello del Signore quando farò calare la mia vendetta sopra di te “

Tarantino ironizza su tutto. Anzi, il suo demoniaco killer troverà una sua via attraverso la fede, risparmiando la vita ai due rapinatori del bar che incontra sulla via della redenzione. Inaspettatamente Vincent muore per mano del boxer doppiogiochista Cuch Coolidge (Bruce Willis), ma resuscita grazie ad un montaggio non lineare, accompagnando Jules nei sanguinosi blitz, incontrando altri bizzarri boss. Anche Vince è ligio ad una sua morale non cedendo alle lusinghe di Mia Wallace (moglie del suo capo). “Essere leali è molto importante. Perciò, tu ora vai fuori e dici: “Buonanotte, ho passato una bellissima serata”, infili la porta, entri in macchina, vai a casa, ti fai una sega e finisce la storia” dice mentre si guarda nello specchio del bagno dopo una magica serata con la donna.-Il killer e la pupa ,sono i protagonisti della famosa scena del ballo in cui danzano un twist a piedi nudi al ritmo di “Don’t be a square”, proseguendo la serata tra dialoghi divertenti ed una improbabile overdose, scongiurata miracolosamente da una siringa di adrenalina nel petto. Con Tarantino gli attori entrano ed escono dai personaggi, hanno orologi con lancette che seguono lo sfasamento spazio-temporale per far rivivere le stesse situazione con inimmaginabili esiti.Ma questo terreno cinematografico disseminato di imprevisti, come di vendette e riscatti (e qui Tarantino disegna un flebile confine), diventa un immaginario nel quale convergono citazioni di grandi autori da lui abilmente trasformate intrecciandole per intrecciandole  ad altre di generi minori. La personale narrazione tarantiniana è intrisa di ironia sarcastica che ritma i massicci dialoghi obbligando lo spettatore al divertimento e immergendolo contemporaneamente nella magia del Cinema. Nelle sue scomposizioni e composizioni di linguaggi narrativi ha riscritto la storia ufficiale attraverso  parallelismi con la  società attuale. Il magistrale “The Hateful Eight” è una appassionante rivisitazione del genere Western dalle tinte horror nel quale i dialoghi incisivi generano un fantastico thriller psicologico che scava nei miti del passato attraversando eventi storici come l’Unione degli Stati e l’abolizione dello schiavismo. Ma anche in questo film si firma con una mascherante tensione che nasconde una serie imprevisti i ipnotizzanti.Tarantino ha traghettato gli spettatori anche dentro amare vicende storiche e, come dice Gianfranco Zappoli nella sua recensione di “ Bastardi senza gloria” “È solo al cinema che i cattivi muoiono quando devono e gli eroi si sacrificano o trionfano”.( Tarantino riscrive la storia raccontando un attentato a Hitler collocato nell’unico luogo per lui possibile : Un cinema 20 maggio 2009 MYmovies).E’ il caso della giovane ebrea Shoshana, sfuggita ad una decimazione ordita del temibile Colonnello delle SS Hans Landa, acquista nella ville Lumiere acquista  un cinema in cui progetterà una trappola di fuoco: nessuno  scamperà né l’Hitler di Tarantino né i suoi gerarchi.. Nella sua ultima fatica “C’era una volta Hollywood” il regista destruttura notevolmente la storia, avvolgendola in un canovaccio nostalgico, malincomico mero omaggio alla Mecca del Cinema degli anni ’60. Regala un arcobaleno di speranza a Sharon Tate come può succedere solo nelle favole perché he nella realtà andò incontro ad una morte orribile.Purtroppo, Tarantino sembra volere uscire di scena. Lo dichiara a Fabio Fazio nella trasmissione “Che tempo che fa”: “Si’, è vero che voglio fare un decimo film e poi basta “. E prosegue: Dopo ‘C’era una volta a Hollywood’, voglio scrivere un libro da critico cinematografico. Potrebbe anche arrivare una serie tv, ma prima voglio fare una commedia” (Quentin Tarantino: “Voi dovete stare lì e pensare ‘ne voglio ancora’… di F.Q 18 ottobre 2021 Il fattoquotidiano.it).

Paola Olivieri

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