Matteo Garrone e la fiaba .

Matteo Garrone e la fiaba

Matteo  Garrone è uno dei registi di punta a livello internazionale ,autore di film ipnotizzanti i cui plot attingono a vicende di cronaca nera dai tratti efferati e repulsive,ma da lui considerate come fonte di ispirazione per film come “L’imbalsamatore”( 2002),“Primo amore”(2004), “Dogman”( 2018 ) e  “Gomorra”( 2008) di Saviano.Lo spettatore viene precipitato in una realtà cruda,popolata da uomini cattivi che ormai non sognano più,abili nel mettere in atto terribili giochi di sopraffazione in cui la posta in gioco è la vita dell’altro. E’ in questa realtà complessa, cinica, che Garrone scava nella scorza degli eventi per rivisitare e capire quelle fosche trame che lo hanno colpito.In molti si sorprendono del legame tra  Garrone e la dimensione della fiaba classica ,che si chiude sempre con  e vissero felice e contenti seguito dal dolce bacio della buonanotte. In mezzo ci sono orchi, animali parlanti, e splendide fate scaraventando il bambino in una dimensione temporalmente lontana ad esempio dentro castelli incantati protetti da rovi. “Il racconto dei racconti”( 2015) e“ Pinocchio”sono state le due splendide ma atipiche favole che ha traslato nel grande schermo.In ambedue viene omaggiata la dimensione magica, anche se il regista ama imbastire dei  parallelismi con la società attuale e  giocando con i miti e simboli alza così l’asticella della tensione emotiva. “Il racconto dei racconti” si ispira a tre novelle di “Lo cunto de li cunti “di Gian Battista Basile.Spicca  per un cast internazionale ed è girato completamente in inglese.Il film è dominato da figure femminili in cerca di una nuova identità, la cui realizzazione le costringerà ad intraprendere tortuosi sentieri,collocati dal regista  in una ambientazione figurativa colma di rimandi pittorici.Il film è visivamente affascinante.L’amore egoista di un padre, la maternità che tarda arrivare,la bellezza fisica, diventano per le protagoniste l’ossessione che innescandosi con il loro provvisorio  presente, irride ai valori fondanti, facendole precipitare  nell’audacia.Il Pinocchio di Garrone è una fiaba amara intrisa di quella magia capace di accogliere la fata Turchina, il Gatto e la Volpe e Mangiafuoco ma  viene ambientata in un contesto poverissimo, nel quale buca lo schermo l’amore incondizionato di Geppetto che guardando il burattino dice:

Pinocchio di’ qualcosa“.  Arriva una improvvisa risposta : “Babbooo“. Geppetto: “M’è nato un figlio!”. Roberto Benigni vestito malamente urla questa felicità al mondo.Pinocchio diventerà ben presto monello  che si ribellerà  fin da subito alla sua condizione di burattino. Per Garrone “è anche una storia per il futuro perché parla dell’essere umano e della lotta per sopravvivere, per essere felice, per amare”( Cineuropa 02 marzo 2020 di Kalem Aftab “ Matteo. Garrone Regista di Pinocchio”.Ma è una fiaba che il regista si porta dietro dall’infanzia e alla domanda del giornalista Videtti su Repubblica.it che gli chiede da quanto tempo è entrato Pinocchio nella sua immaginazione  risponde:“Quarantacinque anni fa, se partiamo da questi disegni. Da quel momento è sempre rimasto con me. Tracce di Pinocchio, magari anche inconsapevolmente, ci sono in tutti i miei film“. Per Garrone ,tutto è cominciato dopo Il racconto dei racconti come spiega allo stesso  giornalista: Con Il racconto ho iniziato il mio viaggio nel soprannaturale, storie dove il reale si mescola al fantastico. Basile mi ha incantato, e da lì ho iniziato un viaggio. Alla fine di quel film mi resi conto che c’erano ancora dei margini di esplorazione in un territorio che avevo iniziato a conoscere. A quel punto mi sono messo alla ricerca di un altro racconto, e ho riletto Pinocchio. È stata l’occasione per un viaggio nell’Italia contadina di fine Ottocento, attraverso le foto di Alinari, la pittura, i macchiaioli, i grandi illustratori, come Enrico Mazzanti, il più antico, la mia guida. Una ricerca appassionante che è durata quattro anni, con una lunga pausa per la realizzazione di Dogman“.Il mio Pinocchio per un Natale da fiaba (Il mio Pinocchio per un Natale da fiaba di Giuseppe Videtti 22  Novembre 2019 Repubblica.it)

Paola Olivieri

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