Come sarà la fine del mondo? Sarà uguale per tutti? Il regista Adam Mckay firma “Don’t look up” un personalissimo viaggio dentro una immaginaria apocalisse, causata da una catastrofe climatica, raccontata con toni ironici e farseschi ben congegnati fra loro. L’impacciato e ansiosissimo Randall Mindy (uno splendido Leonardo di Caprio), è un professore di astronomia che scoprirà insieme alla brillante dottoranda Kate Dibiasky ( Jennifer Lawrence), un asteroide che sta per frangersi sulla Terra . Restano sei mesi per salvare l’umanità e colpire la cometa che purtroppo è composta da minerali indispensabili per la produzione di nuovi smartphone . Il business è business anche se siamo alla fine del mondo. Il fantomatico guru della rete Peter Isherwell, ( Mark Ryalance)trarrà inaspettati profitti continuando a controllare con i suoi algoritmi i ritmi della vita dell’uomo . Per i nostri, l’incontro con la superficiale Presidente degli Stati Uniti Janie Orleans si rivela essere una delusione, in quanto avvertono un senso di rabbiosa impotenza in quanto ascoltati con incredulità e derisione.
“Sapete quante riunioni sulla fine del mondo abbiamo fatto? “Crisi economica, armi nucleari, intelligenza artificiale ostile, inquinamento atmosferico, siccità, carestie, epidemie, crescita demografica, buco nell’ozono..commenta la donna con arroganza. Tic tac il tempo corre, tutto cambia velocemente in quei luoghi di potere e ,senza raccontare molto, la notizia viene lanciata dai due scienziati con l’aiuto del dottor Oglethorpe (Rob Morgan) in un seguitissimo talk show condotto da Brie (Cate Blanchett) e Jack (Tyler Perry)
A questo punto che l’umanità entra in conflitto ,le cattive notizie non piacciano come gli avvertimenti scientifici sono vissuti con incredulità ed indifferenza . E’ chiaro che ci sono riferimenti sul nostro stato pandemico ,mentre fake news intrecciandosi con le più disparate teorie, sono foriere di confusione.
“Non guardare in alto ” oppure “Guarda in alto” diventa un dubbio amletico, che interroga l’uomo imponendogli il coraggio di riflettere e stabilire un nuovo ordine . Per un attimo, le sirene della vanità intrappoleranno anche il professore Mindy ,il quale recupererà se stesso in una metaforica ultima cena durante la tanto annunciata collisione che spazzerà via tutti. Il regista non fa sconti a niente a nessuno , tranne ai due scienziati ed a uomini e donne valorose che hanno combattuto per la salvezza dell’umanità.
Paola Olivieri