10 10 2019.“Io, Leonardo” firmato dal messicano Jesus Garces Lambert è una produzione originale di Sky con “Progetto immagine” che celebra i 500 anni dalla morte dello scienziato, matematico, letterato e pensatore Leonardo da Vinci, avvenuta in Francia il 2 maggio 1519. Il film gode del Patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, del Comitato Scientifico del Palinsesto Milano Leonardo 500, Comune di Firenze, Comune di Milano e Comune di Vinci.
Per la realizzazione di tale progetto cinematografico che si prefigge di raccontare il pensiero di un uomo enciclopedico il regista, già autore di “Caravaggio – L’anima e il sangue” 2018, si è avvalso della consulenza scientifica di Pietro C. Marani, della direzione artistica di Cosetta Lagani, per la sceneggiatura di Sara Mosetti e Marcello Olivieri e per la direzione della fotografia, di Daniele Ciprì.
La visione di “Io e Leonardo” è spiazzante quanto avvolgente, fin troppo dettagliata, capace di precipitare lo spettatore dentro una esperienza visiva che raffigura la mente geniale di Leonardo Da Vinci durante le sue illuminanti scoperte. Sarà dentro questo claustrofobico viaggio, fatto sete di sapere ed estremo raziocinio, che erompono, dentro lo spazio dei ricordi, quei grandi mecenati che lo hanno sostenuto. Il regista attraversando i molteplici aspetti della sua esistenza sconfina nelle sue intime emozioni nelle quali l’assenza-della sua famiglia di origine diventa una presenza dolorosa . Leonardo era figlio di Ser Piero notaio di Firenze che non lo riconobbe mai e quindi fu considerato un illegittimo.
L’attore Luca Argentero lo interpreta cogliendo il suo lato umano guardando nel suo presente attraversato da grandi riconoscimenti e drammatiche ombre: è avvolto per tutto film in un costume cinquecentesco, ossessionato dalle sue continue ricerche mentre la voce narrante di Francesco Pannofino rende ancora più affascinante il racconto.Egli si esprime con le parole della mente e della coscienza del Maestro, ma sono gli occhi di Leonardo, capaci di guardare oltre, che intravedono quei legami dentro la natura che lui stesso definisce “maestra de’ maestri”.
La rappresentazione del viaggio del genio dentro la conoscenza è di grande fascinazione, la spettacolarità derivante dall’incrocio tra effetti speciali e tecniche digitali rendono iconici e pulsanti i suoi disegni, così come quei progetti mai finiti che improvvisamente erompono dalla preziosa documentazione bucando lo schermo. Di grande impatto visivo è il processo creativo che precede la creazione de “L’ultima cena”, realizzata sulla parete del Refettorio di Santa Maria delle Grazie. Appare un Leonardo fremente, al culmine dell’ispirazione artistica, che si avvicina a quei discepoli, riuniti attorno al lungo tavolo chiedendo loro nuove posture e sguardi capaci di esprimere tumulti emotivi. L’estrema attenzione del pittore circa l’espressività dei volti, in relazione alla figura di Gesù, è dovuta al fatto che Leonardo ha voluto catturare il momento più drammatico dell’ultima cena.
“Uno di voi mi tradirà”, dice ai suoi discepoli che attoniti cadranno nel precipizio della disperazione ed incredulità. Gli effetti speciali e veloci giochi di macchina, i suggestivi primi piani catturano l’attenzione dello spettatore in un vortice atto a risvegliare quello sconcerto che attraversa ancora la Cristianità. Le immagini ad alta risoluzione rendono omaggio anche alla splendida Cecilia Gallerani, quando viene introdotta dallo stesso Leonardo dentro la Camera degli Specchi. Tale progettazione permetteva la visione completa del soggetto da dipingere . Sarà proprio il pittore che, attraverso il quadro “Dama con l’Ermellino”, rende immortale la bellezza di Cecilia Gallerina appena sedicenne.
Non poteva mancare il riferimento al manifesto rinascimentale dell”Uomo Vitruviano”, definito unanimemente come l’anello tra arte e scienza. Il Maestro freneticamente misura i corpi ed i volti dei suoi modelli cercando possibili relazioni tra la proporzione umana e quella Divina, fino ad inscrivere una figura maschile pulsante di dinamismo dentro una perfetta quadratura del cerchio.
E’ dentro questo debordante viaggio che il regista cerca di trovare il Leonardo uomo, facendo sconfinare cultura e cinema in una dimensione capace di raccontare l’universalità di un genio che ha influenzato gli ultimi 500 anni.
Paola Olivieri