I VILLEGGIANTI.
REGIA DI VALERIA BRUNI TEDESCHI
Cast: Valeria Bruni Tedeschi, Yolande Moreau, Noémie Lvovsky, Pierre Arditi, Valeria Golino, Laurent Stocker, Bruno Raffaelli, Marisa Borini, Riccardo Scamarcio, Stefano Cassetti.Drammatico 2018.
Ogni anno Anna (Valeria Bruni Tedeschi), insieme alla figlia Celià (Celìne Bruni Garrel) ed il compagno Luca (Riccardo Scamarcio), va in vacanza nella villa di famiglia in Costa Azzurra. Questa volta, poco prima della partenza, al tavolo di un bistrot, Luca confessa ad Anna che non le seguirà perché si è innamorato di una ragazza che vive a Parigi. Una modella di biancheria intima, che troneggia in tutti manifesti, come si scoprirà nel corso del film. E’ l’incipit de “I villeggianti”, dove Valeria Bruni Tedeschi sfodera la sua bravura di regista e di interprete.
Anna, avvitata nel proprio dolore, andrà lo stesso in villeggiatura per incontrare ancora una volta la madre Luisa (Marisa Borini), la vecchia zia Gigi (Gigi Borini), la sorella Elena (Valeria Golino) con il marito Jean (Pierre Arditi) e l’amico di sempre Bruno (Bruno Raffaelli). In quell’angolo sperduto di Paradiso l’attende il lavoro alla sceneggiatura insieme alla collega di sempre, Nathalie (Noémie Lvovsky). La ricca famiglia è terrorizzata dall’invasione dei cinghiali, nessuna barriera antisfondamento riesce a tenere a bada i pericoli sempre più invadenti del mondo esterno, come intuisce il figlio del cameriere.
Ogni villeggiante è dolente come Anna. Difficile tenere uniti tutti i puzzle della propria vita, le risate dei “nostri” hanno dietro una rabbia inespressa, i loro segreti uno spettro che attraversa continuamente il presente. Che fare? E’ il momento di raccontarsi, di reagire con improbabili legami d’amore, di guardare al futuro tramite desideri, per continuare a respirare a pelo d’acqua in un mare di affanni.
La splendida villa diventa un palcoscenico affollato: la raffinata Elena soffre per la perdita di un figlio mai nato, Nathalie per il compagno che un giorno è scomparso senza spiegazione, Bruno non accetta di veder disperdere le ceneri dell’amata Anastasia nel mare e per questo si getta in esso cercando la morte. E poi c’è il lancinante dolore che accomuna Luisa, Anna ed Elena per la drammatica morte del giovane Marcello, figlio della prima e fratello delle seconde.
Eppure, in questo universo solitario, colmo di ritualità e stretto dalle nevrosi, la leggerezza tutta francese permette di rivivere questioni familiari irrisolte che tornano puntualmente a galla. C’è una via d’uscita? E’ l’arte per Anna? Gli spettatori vengono precipitati felicemente in questa dimensione filmica, che corre sul filo dell’immaginazione, tra pianto, riso e tanti ricordi. Geniale ritrovarsi tra le nebbie del cinema. Et voilà, questa è la grande magia della regista Valeria Bruni Tedeschi, capace di farci chiudere un occhio sul dolore e sul fallimento che, come la pazza gioia, fanno sempre parte della nostra misteriosa esistenza.
La Bruni Tedeschi fa appello alla sua splendida recitazione, carica di disagio, emozioni contrastanti e dialoghi pieni di ironia, per addentrarci in un amarcord nel quale brani dei suoi ricordi veri si stemperano con quelli inventati.
Paola Olivieri