“Le cupole sotto il cielo di Firenze”

Le cupole sotto il cielo di Firenze”

A Palazzo Coppini l’esposizione temporanea a cura di Barbara e Roberto Corazzi

Promossa dalla Fondazione Romualdo Del Bianco e dal Museo della Fondazione,

e realizzata a seguito dell’uscita dell’omonimo volume pubblicato da Angelo Pontecorboli Editore, Firenze

 

Firenze, 16 luglio 2018 – Modelli e disegni originali di Roberto Corazzi, per scoprire i segreti delle cupole che costellano la città del Giglio. È stata inaugurata a Palazzo Coppini (via del Giglio 10), sede della Fondazione Romualdo Del Bianco, l’esposizione temporanea “Roberto Corazzi: le cupole sotto il cielo di Firenzea cura di Barbara e Roberto Corazzi, realizzata sulla base dell’omonimo libro edito da Angelo Pontecorboli Editore, Firenze.

Nel volume il professor Corazzi, architetto, professore ordinario alla Facoltà di Architettura di Firenze e da anni impegnato nello studio e nella realizzazione di mostre, in particolare sulla Cupola del Brunelleschi, ha raccolto e raggruppato, in base ai quartieri, le cupole emergenti nello skyline di Firenze. Si tratta del primo vero quadro completo delle Cupole in città, in un viaggio attraverso 90 opere architettoniche che si potrà percorrere al Palazzo Coppini, tra plastici, disegni e proiezioni non solo del Duomo ma anche di altre cupole.

L’esposizione si tiene nell’ambito di Life Beyond Tourism, ed è promossa dalla Fondazione Romualdo Del Bianco e dal Museo Fondazione Del Bianco, in collaborazione con il Centro Congressi al Duomo e con Palazzo Coppini. Sarà aperta fino al 30 luglio e poi dal 21 agosto al 20 settembre, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 17 (ingresso libero). A settembre si terrà anche uno speciale incontro conclusivo che vedrà protagonista Roberto Corazzi, con i dettagli più interessanti sull’affascinante mondo delle cupole.

«La cupola – si legge nell’introduzione al libro che ha ispirato l’esposizione – rappresenta il simbolo religioso e di conseguenza la volta celeste e cioè simbolo del Cielo, sfera della storia, sede dell’asse del mondo e perfetta miniatura dell’Universo, nel suo ordine e nella sua bellezza […]. La cupola ci dice chiaramente che il Cielo si è aperto alla Terra. La cupola ci parla di un Dio che si è fatto uomo; che Dio e l’Uomo, si sono riconciliati».

Nella città di Firenze esistono numerose architetture che presentano vari tipi di cupola che possono essere raggruppati in due tipi fondamentali: sistemi voltati emergenti nello skyline del panorama di Firenze e sistemi voltati inseriti all’interno di varie architetture, siano esse chiese o edifici civili. La pubblicazione tratta i sistemi voltati emergenti raggruppati secondo i vari quartieri di appartenenza.

 

Le curiosità del libro

La parte iniziale è tutta dedicata alla Cupola di Santa Maria del Fiore e al Battistero di San Giovanni, illustrate con disegni e modellini del professor Corazzi. Ma tra le cupole figurano anche il Cappellone degli Spagnoli del museo di Santa Maria Novella perché nell’affresco è rappresentata la Cattedrale di Santa Maria del Fiore secondo il progetto di Arnolfo. Si ripercorre poi l’uso della “spina-pesce” nella Cappella Capponi in Santa Felicita dove già Vasari sosteneva che Brunelleschi aveva iniziato a sperimentare questa tecnica: nessun indizio però lo confermava. La scoperta è avvenuta solo nel corso dell’ultimo restauro, conclusosi a marzo 2018, che ha confermato che almeno una parte della cupola antica realizzata qui dal Brunelleschi fu costruita con la sua celebre tecnica dei mattoni murati “a spina di pesce”, la stessa utilizzata per la realizzazione della cupola del Duomo.

E poi la cupola della Chiesa del Cestello, coronata da una lanterna provvista di finestre e di una cupoletta, quella del cinema Odeon finemente decorata in vetro, e quella del monastero di Santa Teresa, non visibile dall’esterno, o ancora la Tribuna Elci alla Biblioteca Laurenziana non visibile invece dal basso. Si spazia poi dalla cupola della Cappella dei principi in San Lorenzo, decorata con intarsi pregiati, per la cui realizzazione fu creato l’Opificio delle pietre dure, alla Cupola del Buontalenti nell’ospedale di Santa Maria Nuova, visibile solo in parte a causa del solaio posto a circa 4 metri dall’imposta della cupola, passando per le cupole a ombrello applicate a San Lorenzo, alla Cappella de’ Pazzi, a Santo Spirito e confrontando i loro sistemi costruttivi.

Impossibile non citare la Cupola della Tribuna degli Uffizi, situata nel corridoio di Levante e realizzata da Bernardo Buontalenti. La sua peculiarità è il rivestimento: gli spicchi della cupola sono infatti rivestiti di conchiglie, incastonate su un fondo dorato. E poi l’inconfondibile cupola verde della sinagoga di Firenze, costituita da una cupola interna e una esterna; nell’interstizio, una serie di scale conducono dalla base fino alla sommità.

«Fatale che alla Cupola di Santa Maria del Fiore e a quella del Battistero di San Giovanni sian dedicate le maggiori attenzioni – scrive Francesco Gurrieri nell’introduzione – si tratta di pezzi “unici” che fanno da prototipi a tutte le altre, sia per le evoluzioni tipologiche che per quelle costruttive; né mancano le attenzioni proprio per quest’ultime e, particolarmente, per l’impiego della “spina-pesce”, proposta dal Brunelleschi nella sua cupola e replicata altrove, segnatamente a Firenzuola e, più tardi, da Antonio da Sangallo il Giovane nella cupola del Mastio della Fortezza da Basso. […] Il Corazzi ci stimola su quella “albertiana” della SS. Annunziata e su quella – ottocentesca – della Sinagoga, firmata Micheli, Falcini, Treves (recentemente restaurata dal Funaro).

Quasi una scoperta – sicuramente per molti – è la cupola dell’Ospedale di Santa Maria Nuova, non visibile dall’esterno. Ma ancor più curiosa è quella della Chiesa “Russa” (così si ricorda comunemente a Firenze): una bella costruzione voluta dalla figlia dello zar Nicola I, Marjia Nikolaevna […] e recentemente restaurata con molta cura da Vincenzo Vaccaro. Inutile dire quanto questo grappolo di cupole, carezzate da ceramiche policrome in estradosso ricordino il San Basilio di Mosca. Fra le cupole “contemporanee”, Corazzi ci propone quella di San Piero in Palco, quella di San Paolo a Soffiano, e quella del Corpus Domini al Bandino. Fra le curiosità, quella del Tempietto dell’Indiano alle Cascine e della Cappella Demidoff a San Donato».

 

Roberto Corazzi

Architetto e già professore Ordinario e docente di Fondamenti ed applicazioni della geometria descrittiva e Rilievo fotogrammetrico dell’Architettura e dell’Ambiente presso la Facoltà di Architettura di Firenze e membro del Collegio di Dottorato di ricerca in Rilievo e rappresentazione dell’architettura e dell’ambiente. È autore di numerose pubblicazioni inerenti la geometria ed il recupero di manufatti architettonici rilevati con strumentazioni tecnologicamente avanzate. Ha partecipato a convegni in numerose università nazionali ed estere e in varie istituzioni culturali.

È membro e vicepresidente del Consiglio Scientifico dell’Istituto Italiano dei Castelli e del Consiglio Direttivo della sezione Toscana e del Comitato Direttivo della Cicop net Italy. Fa parte degli esperti della Fondazione Romualdo Del Bianco. Ha organizzato varie mostre sulla Cupola del Brunelleschi in Italia e all’estero e conferenze in emittenti radiofoniche e televisive. Membro dello Steering Committee e Scientific Committee del convegno internazionale “Domes in the World” (tenutosi all’Auditorium al Duomo di Firenzenel 2012), ha organizzato nell’occasione la mostra nella sede dell’Opa in piazza San Giovanni.

Ha tenuto conferenze e mostre sulle cupole all’Università di Firenze, in Italia e all’estero: nella sede di disegno industriale di Calenzano, nella cappella di Semifonte a Petrognano di Colle Val d’Elsa, a Palazzo Coppini, presso l’Ente Cassa di Firenze, a Cracovia, presso varie università europee. Frequentemente tiene conferenze presso la Fondazione Romualdo Del Bianco a gruppi internazionali di studenti provenienti da varie parti del mondo.

 

Palazzo Coppini

Il cinquecentesco Palazzo Coppini, nel cuore della città di Firenze, è sito nell’antica Via del Giglio. Sede storica della Fondazione Romualdo Del Bianco®, è stato completamente ristrutturato e dotato di sette sale per riunioni e convegni, oltre a spazi espositivi e di accoglienza, in prossimità della stazione Santa Maria Novella, che possono ospitare complessivamente fino a 150 persone. Un’iniziativa che è frutto di una ultraventennale esperienza in incontri internazionali e interdisciplinari a favore del dialogo tra civiltà. La struttura ospita anche numerose testimonianze culturali: libri, per oltre 6000 volumi scritti in 12 alfabeti e molteplici lingue, e manufatti, donati dai numerosi partner della Fondazione in tutto il mondo.

Nel 2006 la Fondazione Romualdo Del Bianco® aveva già favorito la destinazione a pubblica utilità del vasto e articolato spazio nel quale è stato realizzato in vista della Cupola del Brunelleschi l’Auditorium al Duomo, che promuove e accoglie convegni, mostre, spettacoli cui ha finora contribuito la rete internazionale della Fondazione con i suoi 83 Paesi nei 5 Continenti. Nel 2013 la stessa ha favorito l’estensione di questo spazio per la città di Firenze con Palazzo Coppini, dove a tale scopo sono stati interrotti i lavori già avviati per la sua destinazione alberghiera. Uno spazio nel quale la Fondazione Romualdo Del Bianco® e il suo Istituto Internazionale Life Beyond Tourism® conducono i propri studi e le proprie ricerche per contribuire da e con Firenze al dialogo fra culture.

Altre istituzioni, organizzazioni, associazioni, imprese possono disporre in Palazzo Coppini di sale e attrezzature per le loro iniziative, approfittando della eccezionale posizione che in due ore e mezza al massimo collega in treno alle principali città italiane e in aereo alle grandi località europee.

 

I commenti sono chiusi.