L’ORA PIU’ BUIA
Regia di Joe Wright
Uscita: 18 Gennaio 2018.
Cast: Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ronald Pickup, Ben Mendelsohn, Nicholas Jones, Richard Lumsden, Brian Pettifer, Samuel West, David Schofield, Malcolm Storry, Hilton McRae, Benjamin Whitrow. PAESE: Gran Bretagna DURATA: 125 Min. DISTRIBUZIONE: Universal Pictures. GENERE: Drammatico.
21/02/2018Maggio 1940 – “Abbiamo di fronte molti, molti lunghi mesi di lotta e sofferenza! Anche se tanti vecchi e importanti Stati sono caduti nella morsa del dominio nazista, noi difenderemo la nostra isola quale che sia il prezzo da pagare! Combatteremo sulle spiagge, combatteremo sulle piste di atterraggio, combatteremo nei campi e nelle strade, combatteremo sulle colline! Non ci arrenderemo mai! Perché senza vittoria non può esserci sopravvivenza!”. Questo accorato e drammatico discorso, pronunciato da Winston Churchill alla Camera dei Lord, rende indimenticabili alcune immagini del film “L’ora più buia”, firmato da Joe Wright. Le parole sono l’espressione di lungimiranti dinamiche politiche, pagate dal popolo con il sangue, appartenenti ad uno statista da alcuni considerato scomodo, che rigettava l’idea di qualsiasi negoziazione di pace con Hitler. Mai nessuna svastica sventolò su Westminster o Buckingham Palace! Eppure nel porto di Dunkirk erano intrappolati 300.000 soldati inglesi accerchiati dal Terzo Reich.
Il film inizia con il travagliato passaggio di consegne tra Neville Chamberlain (costretto a dimettersi) e Winston Churchill, investito della carica di primo ministro, accompagnata da feroci critiche dei membri del suo partito conservatore che invasero sia la sua dimensione intima che quella pubblica.
Mentre la tensione filmica sale, viene dettagliata sempre più la figura dell’imponente statista, uomo corpulento per metà americano, amante dello scotch, dallo sguardo deciso, che si avvalse di una dialettica autorevole (non a caso ebbe il Nobel per la letteratura nel 1956) toccando il cuore dell’elettorato e risvegliando l’orgoglio nazionale. Se le sue parole raccontano il presente, le decisioni cambiano le sorti di un’Europa compromessa, facendola uscire da un vortice pericoloso. Di fronte alla scelta se firmare un trattato con la Germania o proclamare la guerra per difendere il suo paese e la libertà, mobilita le folle facendo leva sul senso di appartenenza alla nazione, pronto anche a mentire pur di risollevare le sorti di un paese minacciato.
Tra mille difficoltà, scommette sull’operazione Dunkirk, salvando la vita a molti.
Pur adottando lo stesso piglio nazionalista del regista di “Dunkirk” Cristopher Nolan, anch’egli britannico, che stringe il pubblico nella morsa dell’orrore della guerra, Joe Wright si avvale di una fine narrazione che ingloba Churchill nella sua dimensione familiare, nei luoghi di potere, nei gabinetti di guerra, fino all’unica incursione in metropolitana verso Westminster (anche se storicamente di quest’ultima non ci sono riscontri).
In questa godibile rilettura di un periodo storico drammatico, spiccano dialoghi impeccabili, inframezzati da pause ironiche che ruotano attorno a questo politico volitivo, circondato da altri personaggi chiave finemente tratteggiati.
Appare la devota moglie Clementine, interpretata da una grande attrice quale Kristin Scott Thomas l’intelligente segretaria (Lily James). Di alto livello sono le figure del Re, di Chamberlain e di Halifax. Su tutte, grandiosa è l’interpretazione di Gary Oldman nei panni di Winston Churchill, in odore di Oscar, dopo essersi già aggiudicato il Golden Globe come miglior attore drammatico.
Paola Olivieri