LA BATTAGLIA DEI SESSI
19 ottobre 2017
GENERE: Biografico, Commedia
ANNO: 2017
REGIA: Jonathan Dayton, Valerie Faris
Cast compost da : Emma Stone , Steve Carell,Elisabeth Shue ,Andrea Riseborough,Natalie Morales,Alan Cumming,Eric Christian Olsen ,Sarah Silverman, Austin Stowell , Martha Maclsaac.
02/11/2017)Il match del 20 settembre 1973 all’Astrodome di Houston tra la tennista- campionessa in carica Billie Jean King e l’ex gloria americana alla ricerca della perduta notorietà Bobby Riggs, fu un evento mediatico senza pari, seguito da novanta milioni di spettatori .
Nel piatto della disputa c’erano 100.000 dollari e la lotta di Billie contro il sessismo imperante della Federazione tennistica, che attraverso i suoi dirigenti produceva vacui pregiudizi sulle qualità del gioco femminile, favorendo lo scarto economico tra uomo e donna.
L’evento, di grande richiamo, ha lasciato tracce nella storia del tennis ed è stato rigiocato cinematograficamente dalla coppia di registi Jonathan Dayton e Valerie Faris attraverso la commedia “La Battaglia dei sessi”, con Emma Stone e Steve Carrell.
Tra le prime immagini del film, ci sono le dure schermaglie tra Billie Jean King (Emma Stone) ed il direttore del Southwest Pacific Open Jack Kramer (Bill Pullman) sulla disparità dei montepremi spettanti ai vincitori, che per le donne era all’epoca di un terzo rispetto a quello attribuito agli uomini. La campionessa, appena vincitrice dell’Us Open, fondò insieme ad altre atlete l’associazione “Women’s Tennis Association” per promuovere la parità di trattamento tra i sessi. E per rimarcare questa battaglia, accettò la grande sfida di Bobby Riggs, che aveva già demolito in tre set l’australiana Margaret Court.
Il film corre spedito, accurata è la ricostruzione degli ambienti, così come dei costumi sportivi, che si fanno più briosi e pieni di dettagli glamour. Tutto questo, insieme alla verosimiglianza tra il cast ed i personaggi realmente esistiti, ci fa immergere in quello spirito adrenalinico che agitava le campionesse nei campi da tennis e nella società degli anni ‘70 in via di evoluzione.
Ripercorrendo le vicende personali dei due sfidanti, i registi giocano astutamente tra arguzia, emozioni contradittorie e false ipocrisie, raccontando le trasformazioni dei protagonisti che si intrecciano a quelle dell’epoca.
Bobby e Billie erano due guerrieri, vivevano l’amore assoluto per lo sport ed il brivido della vittoria, incarnando due visioni dell’esistenza: lui, ex numero 1 del tennis mondiale, la fine di un’epoca, lei il cambiamento, un probabile futuro su cui sognare. Tutto il cast intrappola lo spettatore in questo tuffo nel passato, la battaglia dei sessi non è solo sui campi da tennis, ma apre un confronto tra ieri e oggi.
Emma Stone incarna la giovane sportiva illuminata, pronta a cavalcare battaglie per un futuro migliore, coadiuvata da una graffiante quanto bellissima Gladys Heldman, direttrice del Mensile “World Tennis”.
Steve Carrel è perfetto nei panni dell’ex campione ormai sfasato, viziato di drink, sempre gigioneggiante e clownesco, capace di accettare assurde scommesse nelle quali improvvisare match tenendo al guinzaglio dei cani. Le divertenti conferenze stampa da lui indette, più simili a show e disseminate di slogan, non rivelano mai il vero Bobby. E’ solo con la moglie Priscilla che cala la maschera esprimendo tutta la sua fragilità ed il fallimento.
Se spavaldamente si detestavano, fuori dai riflettori i due astri erano fiaccati da vicende così personali da renderli fragili: il demone del gioco si impadroniva sempre più di Bobby, imprigionandolo in uno smarrimento tipico dell’uomo moderno, mentre Billie, cedendo all’amore verso Marylin, scopriva la sua omosessualità. Una felicità oscurata dal pregiudizio, piovuta addosso, che scosse Billie, imbrigliata in un matrimonio che si trasformerà in una vera amicizia. Dovrà tacere per molti anni, la posta in gioco è troppo alta.
Mentre il godibile film cede spesso a toni accattivanti che prendono a braccetto lo spirito di Bobby, viene spontaneo chiedersi cosa sia cambiato e cosa invece sia rimasto uguale per la donna nello sport.
Bobby Riggs ed il mondo intero furono travolti dall’esito del match, la vittoria di Billie in tre set regalò onore all’emancipazione femminile mettendo in scacco un sistema. Tutto questo nell’anno in cui la Corte Suprema emise una storica sentenza sul diritto all’aborto, in seguito al controverso caso Roe-Wade. Se il film termina con i festeggiamenti per la straordinaria vittoria di Billie, a tutt’oggi la battaglia dei sessi resta aperta.
Paola Olivieri