ARRIVAL

ARRIVAL

 

 

Data di uscita 19 gennaio 2017

Genere: Fantascienza

Anno:2016

Regia: Denis Villeneuve

 

Cast: Amy Adams,Jeremy Renner ,Forest Whitaker,Michael Stuhlbarg ,Tzi Ma ,Mark O’Brien. Sceneggiatura : Eric Heisserer .Fotografia: Bradford Young .Montaggio : Joe Walker..Musiche : Johann Johannsson.Distribuzione ISTRIBUZIONE: Warner Bros.

Paese: USA.Durata: 116 Min

 

 

25/01/2017“Dottoressa Banks, sono il colonnello Weber, lei è una autorità in tutto il mondo nel campo delle traduzioni, ho una cosa che deve tradurre per me”.
“Questi sono…” risponde attonita Louise dopo aver ascoltato suoni sconvolgenti
Il dialogo appartiene ad “Arrival”, firmato dall’autore canadese Denis Villenuve che porta nel grande schermo un thriller fantascientifico ispirato al racconto Storia della tua vita pubblicato nel 1998 da Ted Chiang. Si narra l’approdo di alieni sulla terra, che non si evolve in un temibile scontro con gli umani ma è foriero di un messaggio e di una nuova grande visione .
La fantascienza ed i suoi misteri sono continuamente affrontati nella cinematografia dalle più svariate angolazioni ma per “Arrival” il regista ha tessuto una trama enigmatica quanto avvolgente, nella quale si fondono immagini di grande impatto, affascinanti citazioni e riflessioni capaci di scavare nell’anima .
La protagonista è Louise (una grandissima Amy Adams), che quando inizia il progetto di interazione con questa nuova intelligenza è psicologicamente distrutta dal più straziante dei dolori per una madre: la morte prematura della figlia. Nelle prime immagini vediamo infatti la donna svuotata, tutto sembra scorrere senza senso, nessuna emozione pulsa più in lei, vive il tormento della perdita, non la scuote neanche la notizia dell’atterraggio di dodici navicelle aliene in dodici diversi luoghi del pianeta.
Il Pentagono vive questa venuta con allarme e le affida una missione quasi impossibile: affiancata da un fisico, deve interagire e comunicare con gli alieni.
La visione dell’ovoidale astronave, geometricamente perfetta, è spettacolare quanto raggelante, capace di disorientare come il monolito kubrikiano che materializzava il mistero: la navicella, con i suoi 450 metri di altezza ed una matericità imponente, è sospesa a pochi metri dalla sterminata pianura verdeggiante del Montana .
Louise e gli altri membri della task force vivono con forte trepidazione l’avvicinamento e l’ascesa dentro l’astronave, dove la verticalità e l’orizzontalità si tramutano in un corridoio unico per raggiungere una finestra di luce dove compaiono gli alieni. E’ qui che per Louise inizia il grande viaggio e sarà in questa dimensione luminosa che assurge la sua grande umanità e sensibilità appena scorge, al di là di una schermata, polipi giganteschi con sette zampe . In quella vetrata divisoria gli alieni disegnano i primi schizzi circolari di comunicazione con lei .
Nel frattempo il mondo cade nel caos, si accavallano le fughe di massa dalle città e capi di stato e militari si barricano dietro quei protocolli che bollano gli alieni come invasori terribili. Louise ed il suo team perseguono una visione diametralmente opposta, alla ricerca di una finestra di dialogo, attraverso l’unica vera fonte capace di far convergere civiltà lontane: la comprensione del linguaggio.
Questo contatto spazza via la vulnerabilità e la malinconia di Louise, che si trasforma in una guerriera ribelle. La sua intelligenza intuitiva, che comprende quegli ideogrammi circolari, diventa azione propositiva, abbraccia nuove visioni apprese da quel linguaggio alieno, che “le cambia il modo di comprendere la vita“ dice Chiang . Ma addentrandosi in quella nuova dimensione vive un processo mentale che le appare confuso , lampi del passato e del futuro si intervallano , questo ed un nuovo tempo sanciranno la felicità che pensava le fosse ormai negata..

pAOLA OLIVIERI

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