-CAPTAIN FANTASTIC

Captain Fantastic

 

07 dicembre 2016

 

Regia: e Sceneggiatura Matt Ross

Cast: Viggo Mortensen , George MacKay Samantha Isler ,Annalise Basso ,Kathryn Hahn

 

Fotografia : Stephane FontaineProduzione : Electric City Entertainment, ShivHans Pictures

Distribuzione : Good Films

Paese: USA

Durata: 118 Min

 

22/12/2016 Nel Nordovest delle Foreste americane Ben, alleva i suoi figli nutrendoli di cultura e di cibo non industriale: il suicidio della moglie affetta da bipolarismo costringe il nucleo ad un ritorno nella collettività . Questa tribù gioca di squadra: caccia pesca ,esplora la natura incontaminata, esercitando il libero pensiero con nessi filosofici. Ma Ben è veramente quel Captain Fantastic?Il personaggio suscita un grande fascino in quanto erompe la carismatica personalità dell’attore affiancato da validi comprimari ,tutti giovani attori che interpretano senza sbavature i suoi figli . Il regista Matt Ross ,che è cresciuto in una comune, conosce bene le dinamiche della vita alternativa, caratterizza in modo ineguagliabile le loro personalità attraverso timori, slanci e suscitando emozioni contradittorie .Ben è un pater familias che insegna rigorose regole, come il rifiuto del consumismo, è incline alla libertà di pensiero , indica nuove vie per uscire dai gineprai delleili scelte, ma la sua gioia maggiore è il piacere di trasmettere qualcosa. Se l’incomunicabilità viene spesso additata come uno dei problemi tra genitori e figli, qui invece il dialogo tra Ben e i suoi figli è schietto e continuo, correndo indistintamente dalle tematiche della morte al sesso e al disagio mentale. E’ giusto allevare questi figli come piccoli filosofi perfetti per quelle terre selvagge, ma completamente inadatti ad un mondo reale? “A meno che non sia scritto su un cazzo di libro, io del mondo non so assolutamente niente” dice uno dei figli che desidera iscriversi all’Università . In questo film le problematiche tra genitore e figli suscitano infinite riflessioni, essendo condizionate da una contemporaneità indifferente alla vera cultura come al volere ed al valore del singolo individuo. E” possibile respirare quell’aria di libertà scevra da ogni sorta di condizionamento? Questo sogno armonioso dà vita ad un film originale, dove si rivela affascinante la dinamicità di Ben nella ricerca di equilibrio in se stesso.Egli sa che in quell’angolo di paradiso i suoi figli riconoscono l’importanza dell’uomo, ma quando la tribù entra in contatto con la collettività (i suoceri milionari affranti per la morte della figlia) coglie le sue fragilità e opta per nuove scelte.

Paola Olivieri

 

 

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